La diplegia spastica infantile viene definita da più fonti come un disturbo del movimento, in realtà la natura del disturbo è molto più complessa e ha origine a livello cerebrale. In questo articolo andremo a capire cos’è la diplegia spastica e in cosa consiste il trattamento diplegia spastica infantile.
Fisioterapista neuro – evolutiva pediatrica altamente qualificata tratta i bambini in età evolutiva con paralisi cerebrale infantile e con simili condizioni dello sviluppo neurologico.
Le emorragie cerebrali prenatali, la mancanza di ossigeno durante il parto, le infezioni e i traumi cerebrali possono tutte essere delle cause ad una conseguente forma chiamata paralisi cerebrale spastica.
Ma c’è una classificazione ulteriore della paralisi ‘’cerebrale spastica’’ in 3 sottocategorie ed una è la diplegia spastica infantile la quale colpisce principalmente gli arti inferiori ma può avere un impatto minore sulla mobilità degli arti superiori.
Poiché la causa è un danno o una lesione non degenerativa a livello del cervello, quando osserviamo una postura atipica, cioè muscoli rigidi e problemi muscolo – scheletrico, si tratta di una conseguenza dovuta alla lesione nel cervello e come il bambino ha imparato ad interagire con l’ambiente circostante durante la crescita con l’esperienza e gli strumenti che ha a disposizione.
Parliamo di sintomi fisici, ecco un esempio di attività fisica o muscolare:
Avete mai provato a fare sport ( anche sciare, andare in bicicletta giocare a calcio ect…) o semplicemente palestra?
Quanti di voi hanno dovuto implementare più componenti (come diete, stile di vita, esperienza, riposo e allenamenti ,prova-errori ) per arrivare al risultato desiderato?
Immagino sia stato un processo di evoluzione e crescita continua mettendo in atto più elementi indipendentemente dalle vostre abilità individuali. E più ambizioso è diventato il vostro obiettivo, più elementi avete dovuto mettere a disposizione per incrementare la vostra performance.
Questo ci fa capire come la natura del problema potrebbe essere più complessa. E capire la complessità sarà uno step importante e decisivo per aiutare a migliorare la qualità di vita del vostro bambino.
Il cervello è un organo straordinario composto da multiple aree. Quando si verifica uno sviluppo atipico (ovvero abnorme, diverso o poco funzionale) è molto importante stabilire l’area affetta e come il cervello si è adattato per compensare questa mancanza. In base all’area sottosviluppata o al danno a livello cerebrale avremo una manifestazione diversa.
Durante lo sviluppo neurologico del feto, alcune aree cerebrali si sviluppano in momenti diversi rispetto ad altre; questo porta ad avere alcune aree che saranno più sensibili di altre.
Un bambino nato prematuro (prima dei nove mesi) avrà alterata una parte diversa rispetto ad un bambino nato a termine (nove mesi) ma che è andato in sofferenza per emorragia pre parto, così come diverso sarà un bambino nato a termine con una lesione di ictus o bambini con alterazioni genetiche ed altro.
Negli ultimi anni la ricerca in neurologia dello sviluppo ha fornito una serie di importanti paradigmi dello sviluppo funzionale del sistema nervoso. Uno dei più importanti è il concetto di adattamento ontogenetico che riconosce che: durante lo sviluppo dell’individuo il repertorio funzionale della struttura neurale in via di sviluppo deve soddisfare i requisiti dell’organismo e del suo ambiente.
Questo insegna che la conoscenza dei fattori ambientali, incide nello sviluppo del cervello ‘’predeterminato’’ e può aiutare ad evitare uno sviluppo cerebrale anormale. Tanti bambini con paralisi cerebrale infantile possono risultare molto simili ma il cervello è un attributo individuale, e la strada del loro sviluppo dipenderà dalle capacità disponibili, la relativa abilità di metterli in uso, l’esperienza e l’ambiente circostante.
Quando parliamo di capacità ci riferiamo a tutta una serie di abilità motorie cognitive sensoriali che possono essere: problem solving, creatività, multitasking, coordinazione, stabilire correttamente la priorità etc, etc…
Interveniamo con un trattamento riabilitativo che esplora come l’apprendimento, gli strumenti disponibili e lo sviluppo motorio si influenzano a vicenda. Il nostro obiettivo è assisterli durante le diverse fasi di crescita sfruttando il potenziale inespresso, andando a semplificare una serie di processi neuro cognitivi e motori che, al neonato, bambino o adolescente, possono risultare complessi.
Servire le necessità individuali per un ambizioso risultato è il nostro obbiettivo.
Fare stretching o praticare il risultato atteso (senza promuovere le esistenti abilità motorie) non sarà sufficiente.
L’esecuzione di una specifica attività motoria ( rotolare, stare seduti, gattonare, camminare) è una combinazione complessa di un insieme di altre abilità motorie.
Mi piace questo esempio di Dr. Tolman psicologo ed esperto presso l’Università della California il quale afferma e spiega grazie ai suoi studi, che durante la fase di apprendimento nel cervello vengono formate delle ‘’mappe cognitive’’ in base all’ambiente circostante. Se il contesto ambientale non è molto difficile rispetto alle abilità cerebrali, nell’uomo tali mappe intuitive diventano vaste e generali. Se invece viene messo sotto pressione, quindi in una situazione dove le abilità possono essere inferiori come ad esempio in un contesto di crisi, difficoltà o stress , la mappe intuitive sono particolarmente strette. Questo comporta a risolvere il problema in un solo modo. Quindi se in futuro si presenterà una situazione più complessa si tenderà ad avere un’unica risposta netta e non risolutiva.
L’approccio della MAES Therapy si basa sul principio dell’analisi dove la qualità del movimento è risultato del percorso delle vie neurologiche il quale lo affermano anche gli studi dei movimenti generali dove sono stati fatti molte ricerche a riguardo. Inoltre tramite tecniche specifiche utilizza il corpo come ponte per arrivare al cervello secondo i concetti della neuroplasticità.
Essere genitori è un lavoro davvero speciale.
Questo comporta una serie di responsabilità e scelte nel corso della crescita del vostro bambino determinando cosi la loro qualità di vita proiettandosi nel futuro.
E’ importante però identificare quali strade possono effettivamente offrire un opportunità di crescita e sviluppo tra le svariate alternative che si presentano. I sintomi e il modo come il vostro bambino si muove non sono solo un problema clinico ma anche il risultato dell esperienza del movimento.
Bisognerà analizzare insieme gli aspetti importanti dello sviluppo e la direzione che li vogliamo dare mettendo insieme i piccoli pezzi per costruire la grande torre.
Sei un genitore preoccupato per lo sviluppo del tuo bambino ?
Hai dubbi e complessità sui sintomi che presenta il bambino?
E’ importante identificare per tempo i sistemi sottosviluppati.
Possiamo affrontare e trovare soluzioni del problema insieme.
Possiamo metterci dalla loro prospettiva per guidare il loro sviluppo offrendo l’opportunità di un futuro migliore con una qualità di vita diversa.
Se siete interessati ad approfondire l’argomento: trattamento diplegia spastica infantile, il nostro consiglio è quello di chiedere maggiori informazioni alla dottoressa Cavolli per altri eventi informativi gratuiti organizzati a Milano sulla MAES Therapy per la Paralisi Cerebrale Infantile. Lo scorso anno, a maggio 2019 ad esempio, si è svolto a Milano uno di questi incontri in presenza del fondatore: Jean Pierre MAES ( clicca qui per maggiori informazioni www.maestherapy.com) e la Dott.ssa Cavolli Fatjona.
L’incontro è stato particolarmente utile a: